giovedì 17 marzo 2011

Essere mamma..........tra sogno e realtà!

Per nove mesi immaginiamo il momento di stringere il nostro bambino tra le braccia,abbiamo sogni e speranze, aspettative e paure.
Dal momento in cui ti accorgi di essere incinta cambia tutto: non solo si cambia fisicamente ma sembra che tutto il mondo improvvisamente cambi. In giro vedi solo pancioni e carrozzine, ti si profilano davanti negozi per bambino che non avevi mai visto prima, le tue conversazioni vertono quasi esclusivamente sul tuo pancione e sui nuovi acquisti che hai fatto per il nascituro....oltre a questo cambia il tuo punto di vista sul mondo, capisci che non sei e non lo sarai mai più sola, capisci che la tua felicità dipende da un movimento proveniente dalla pancia e dalle ecografie.
Sei già mamma e anche le tue paure sono quelle di una mamma: starà bene? andrà tutto bene là dentro? come sarà il parto? sarò in grado di farlo nascere e di non farlo soffrire? sarò una brava madre?
Questi interrogativi ce li portiamo dietro per nove mesi e, anche se ti illudi che quando nascerà finalmente ti tranquillizzerai, sai benissimo che non è così ma che, anzi, le ansie, le angosce cresceranno insieme a tuo figlio!
Arriva poi il tanto temuto giorno del parto e nei giorni seguenti ti sembra di vivere in un'altra dimensione.
Mi ricordo che non mi sembrava neanche di essere la stessa: ero felice, ma anche stordita da tutte quelle meravigliose emozioni e finchè sono rimasta in ospedale non mi rendevo neanche conto di quanto la vita fosse cambiata.
Ormai sono 16 mesi che Nicole è con me..il mio sogno di mamma si è avverato e con esso anche tante paure si sono materializzate ma forse di una cosa in quei 9 mesi non ci si rende conto davvero...di quanto la vita (anche pratica) cambi, di come cambino i rapporti sociali con gli amici, di come cambi il rapporto con il marito o con il compagno.
Sono cose che tutti sanno e che tutti ti dicono ma che in realtà nessuno ti spiega realmente, di cui nessuno parla in modo serio e profondo.
Questa è la mia esperienza di neo mamma....come è cambiata la vostra vita?
é tutto come immaginavate? e la vostra vita di coppia se e come ne ha risentito...raccontatemi e raccontiamolo alle future mamme!

sabato 12 marzo 2011

Dall'idea di una lettrice...parliamo di capricci!

Il tuo bambino fa i capricci? Ti fa disperare e non sai come fare?
Parliamo insieme di capricci...
Per ora Nicole non è particolarmente capricciosa ma a volte si incaponisce su alcune cose come ad esempio tirare fuori tutti i documenti dai cassetti della mia stanza...o andare in bagno e giocare con l'acqua per ore...e quando la porto via son urla disperate e si punta con i piedi!
Partiamo comunque con il dire che i capricci riguardano da sempre tutti i bambini e, di conseguenza, tutti i genitori.
Il capriccio è uno strumento comunicativo attraverso cui il nostro bimbo ci vuol far comprendere qualcosa che va oltre l'apparenza, qualcosa di più nascosto e profondo.
Solitamente il capriccio ha inizio per qualcosa di assolutamente poco significativo (come ad es. un giocattolo preso da un altro bambino, un cibo negato, il non volersi vestire o cambiare ecc) e, avere o non avere queste cose non è fondamentale per il bambino come può sembrare, è solo la richiesta di facciata che nasconde qualcosa di più profondo che sta al genitore riuscire a cogliere.
Il nostro bambino può volerci comunicare un suo malessere, può essere una richiesta di attenzioni, una difficoltà a separarsi da noi. Ad esempio una mamma tempo fa mi raccontava che la sua bambina di quasi 3 anni di notte si svegliava e strillava finchè non la portavano a giocare in salotto; questo si era scatenato dopo la nascita del fratellino che aveva preso il suo posto nel lettone e lei, per attirare l'attenzione dei genitori (e allontanarli dal fratellino) faceva capricci tutte le notti.
É certo che il capriccio nasce all'interno di una relazione (spesso quella privilegiata con le figure di attaccamento) con l'intento di modificarla, di forzarla e di testarne i limiti.
Tutti i bambini fanno i capricci anche se possiamo notare come questi aumentino di intensità verso i 2-3 anni e nel periodo della pre-adolescenza e adolescenza (ovviamente con modalità differenti a seconda dell'età).
Non dobbiamo perciò preoccuparci in modo particolare se aumentano in questa fascia d'età ma certamente dovremmo dare delle regole e porre noi dei limiti.
Cosa possiamo fare allora per sopravvivere?

1.Non cerchiamo mai un rapporto alla pari, non mettiamoci al loro pari in quanto questo porterebbe solo ad aumentare il conflitto
2.Ascoltiamo i nostri bambini, dialoghiamo con loro
3.Se è possibile ignoriamoli evitando in questo modo di rinforzare il comportamento inadeguato.
4.non tentiamo di convincerli (se ad esempio ha preso un gioco ad un altro bambino, restituiamolo noi senza cercare di fargli cambiare idea: i bambini infatti apprendono molto per imitazione dei nostri comportamenti)
5.Niente indecisioni: se ad un certo punto decidete di dare uno stop più fermo al bambino non tornate poi indietro per rimorsi o sensi di colpa e se pensate di aver esagerato bisognerebbe evitare di consolarlo o “risarcirlo” subito con oggetti o coccole. Un ordine sbagliato è meglio dell'incoerenza!!
6.Iniziate a stabilire delle regole fin da quando sono piccoli. Le regole dovrebbero essere poche, semplici, date in modo allegro ed empatico e adeguate all'età del bambino.

che ne pensate? come si comportano i vostri bambini?
e voi come vi sentite come genitori?

giovedì 10 marzo 2011

Inizio parlando di nanna.......

Parliamo di nanna...di sonno, nostro e dei nostri bimbi!
Ho appena messo a letto mia figlia e da qui nasce questo mio primo post.
Alle 21.00 come tutte le sere è iniziata la preparazione alla nanna: pigiamino, ciuccio, coccole e una canzoncina poi via in cameretta....l'ho messa giù sveglia e dopo pochi secondi dormiva.
Il sonno è un momento molto importante ed è fondamentale che i bambini imparino a dormire bene fin dai primi giorni di vita.
Sono tante le teorie in merito ai metodi per addormentare i neonati; molte mamme esauste per le notti insonni avranno letto "Fate la nanna" di Estivill, altre invece avranno seguito i consigli pratici di Tracy Hogg e leggere uno di questi manuali è oggi ormai quasi una tappa obbligata per i neo genitori.
Ricordo che già quando ero incinta le mie amiche, ma anche mia mamma o le mie colleghe mi "terrorizzavano" sulle notti in bianco a cui mi sarei dovuta abituare e la cosa faceva crescere in me non poca ansia.
Al corso pre-parto le ostetriche continuavano a rassicurare noi mamme dicendoci che i bambini fino a 3 mesi almeno non prendono nè vizi nè cattive abitudini.
Sono sempre stata scettica rispetto a questa teoria memore dei miei studi sull'apprendimento che mi ricordavano come in realtà tutto ciò che noi facciamo viene appreso dal nostro bambino fin dalla nascita, o quasi...e questo riguarda inevitabilmente anche l'addormentamento.
Se per 3 mesi addormento mio figlio in braccio cullandolo è come se gli dicessi " è così che ci si addormenta" e, al momento in cui per via del peso o della crescita del bambino decido che è il momento di addormentarlo nel lettino dovrò fare i conti con un bambino che non ne vuol sapere di dormire giù da solo. In fondo sono stata io ad insegnargli che ci si addormenta cullato tra le mie braccia!
Per questo fin dai primi giorni di vita di Nicole (diciamo da quando mi sono assestata con l'allattamento) ho usato poche piccole regole che mi hanno portato a perdere pochissime notti di sonno, giusto quelle causate dalla crescita dei dentini o dalle influenze.
Le regole che consiglio sempre alle amiche o ai genitori che incontro per lavoro sono:
1)adottate una routine.
Cercate di mettere sempre il bambino a letto alla stessa ora e di compiere prima di metterlo a letto piccoli gesti quotidiani per lui rassicuranti come ad es. mettergli il pigiamino, fare un massaggino, leggere una storia.
I bambini adorano le routine perchè li rassicurano!
2)Prima di andare a letto non agitate i bambini con musiche e suoni ma fate attività rilassanti come un bagnetto o la lettura di una storia sul divano o nel lettone.
3)Anticipate al bambino l'ora di andare a letto (questo quando diventano più grandicelli) in modo che il bambino possa terminare il gioco o chiedere di fare un ultimo gioco prima di dormire.
4)Metteteli nella culla o nel lettino svegli.
Non addormentateli in braccio o dondolandoli o (come tenta di fare mio marito) facendo su e giù per i corridoi ma riponeteli svegli ma calmi nel loro lettino e rimanete accanto a loro in modo da rassicurarli sulla vostra presenza.
5) Se piange tirateli su, consolateli e quando il bambino si è calmato (ma non si è addormentato) lo riponete giù nel lettino. Se piangerà di nuovo provate a calmarlo nuovamente ma non cedete alla tentazione di portarlo nel lettone.
Anche se strillano cercate di resistere, di calmare il bimbo e di farlo addormentare da solo. Se lo portate nel lettone o cedete ad addormentarlo in braccio proprio ora rinforzerete il loro pianto e la sera dopo il bambino, avendo appreso che piangendo ottiene quello che vuole, arriverà molto più velocemente al pianto disperato.
6) Resistendo le cose dovrebbero andare molto meglio nel giro di poche sere.
7)Se il bambino ha bisogno di una dose di coccola in più appoggiate la vostra mano sulla fronte o sul pancino in modo da far sentire la vostra presenza.

E voi come addormentate i vostri bambini?