venerdì 15 aprile 2011

COSA POSSONO FARE I GENITORI DI FRONTE ALLE PAURE DEI BAMBINI?

1.La paura va rispettata e non ridicolizzata, accettata nel suo aspetto emotivo e non razionalizzata.

2. Le paure vanno accolte come momento di crescita.

3.Andrebbe valorizzata la fiducia in sé affinchè il bambino si senta in grado di affrontare le sue paure.

4.Non bisogna pretendere troppo di più delle reali capacità del bambino.

5.Non aggiungiamo alle sue paure le nostre, né le nostre angosce e preoccupazioni.

E QUALI SONO I COMPORTAMENTI DA EVITARE?
1.Forzare il bambino ad affrontare una situazione di cui ha paura.

2.Banalizzare le sue paure.

3Usare l'umorismo. Almeno fino ai 7-8 anni non è compreso e potrebbe minare l'autostima del bambino.

4.Chiamarlo “fifone” o in modo simile perchè potrebbe provocare nel bambino “ la paura di avere paura”, in quanto fonte di umiliazione.

Ogni età ha le sue paure...

È facile riscontrare le stesse paure nei bambini della stessa età e questo perchè molte di queste sono fisiologiche e fanno parte del processo di crescita.
I PRIMI MESI: L'ANGOSCIA DELL'ABBANDONO
Il neonato appena viene alla luce ha paura.
È per esempio l'angoscia la responsabile di alcuni pianti inspiegabili dei piccoli ed è sempre la paura che li spinge ad attaccarsi al seno in cerca di cibo ma anche di vicinanza e protezione

8 MESI:LA PAURA DELL'ESTRANEO
Dopo i primi mesi di quasi totale simbiosi con la madre, verso i 7-8 mesi il bambino prende coscienza della propria autonomia e comincia a formarsi una personalità distinta.
Ciò che avviene è una sorta di processo di elaborazione di separazione dalla madre che, come conseguenza, provoca la paura dell'estraneo visto come altro da sè.
Questo è facilmente osservabile quando i bambini piangono perchè vengono affidati a qualcuno che non conoscono.
Si tratta di una reazione naturale e necessaria che testimonia il valore del rapporto madre-figlio.

8 MESI: LE CRISI DI ANGOSCIA
Fase delle crisi d'angoscia cioè una normale fase della vita di un lattante, nella quale il piccolo sperimenta la paura di staccarsi dalla madre. Si chiamano anche "crisi dell'ottavo mese" perché all'incirca verso questa età (ma anche prima) il bambino mostra segni di una paura che prima non aveva.

Come si manifestano?
Il bambino:

non sorride più con gli estranei

piange quando il Pediatra lo visita

si fa più fatica a fargli prendere sonno

si sveglia più volte durante la notte e non vuole riaddormentarsi (e le prova tutte per stare sveglio: piange, vuole giocare, cerca da mangiare o da bere).

Perchè si manifestano?
Secondo Spitz, lo psicologo infantile che per primo ha studiato l'argomento, è perché ha individuato nella madre l'oggetto del suo amore e non vuole perderla; si calmerà quando imparerà che tutto ciò da cui si stacca addormentandosi lo ritroverà al mattino al risveglio.
Ma ci vuole tempo e pazienza! Una cosa è sicuramente utile: la routine. Essere abitudinari negli orari, fare sempre le stesse cose prima di addormentarlo (es., bagnetto, fiaba, passeggiata, coccole), evitare giochi troppo agitati alla sera (che invece è il momento in cui il papà lo strapazza di più), sono tutte cose che aiutano a passare una notte più tranquilla.
L'ambiente familiare ha il compito di rassicurare e proteggere il bambino così da favorire una possibilità esplorativa sicura.
Il bambino, potendo contare sulla presenza fisica e emotiva dei genitori, impara dall'esperienza ad affrontare i momenti di paura.

1 ANNO: LA PAURA DEL BUIO
Dopo gli 8 mesi il buio inizia ad essere percepito come presenza intorno a sè.
A quest'età il timore legato alla mancanza della luce è ancora inconsapevole e irrazionale.
Successivamente invece il bambino comincia a capire che la notte ha a che fare con il sonno e questo con una separazione.
Allora la paura del buio diventa consapevole.
È quindi una paura fisiologica, legata al ciclo di crescita, di cui tutti i bambini sono in qualche modo vittime.
È legata all'idea dell'abbandono dalla madre e anche dal mondo cosciente; il non sapere cosa c'è intorno aggrava la situazione.
Cosa si può fare?
Accompagnare il bambino nel momento del distacco rimanendo accanto a lui fino all'addormentamento.
Diventa importante un oggetto per lui significativo come il succhiotto o un peluche a lui caro.
È un oggetto che lo difende dall'ignoto, un ponte con il mondo cosciente.
Una piccola lucina che non lasci il bambino completamente al buio può essere d'aiuto.

3 ANNI
Le paure dei bambini cambiano diventando simboliche e legandosi a quelle che sono le relazioni familiari indipendentemente da come queste siano state improntate.
Sono timori legati un'altra volta al percorso di crescita.
C'è da dire che tra i 2 e i 3 anni il bambino sperimenta un senso di potere fornitogli dalle crescenti acquisizioni autonome, maggiore destrezza motoria ed espressiva.
È il periodo del NO come autoaffermazione.

LA PAURA DEL WATER
La paura del water è molto comune nei bambini che si trovano nella fase delicata della conquista delle autonomie, tra le quali importantissima è quella sfinterica.

La paura del water è multifattoriale: infatti il water è un oggetto che il bambino non capisce, che fa sparire parti di sé e che potrebbe nella sua fantasia far sparire anche lui. La paura di questo oggetto è da distinguersi dalla paura di evacuare che può manifestarsi nei casi più difficili anche nei confronti del pannolino o del vasino.
La paura di evacuare può spesso dipendere da un’esperienza negativa in cui il bambino abbia provato dolore nel liberarsi e da qui sviluppa una relazione ansiosa nei confronti di questa azione. In altri casi è manifestazione di un controllo eccessivo del proprio corpo che può indicare una difficoltà emotiva nell’accettare il passaggio attraverso l’acquisizione delle autonomie. In ogni caso per il bambino affidare parti di sé così cariche di significato ad un oggetto che le fa sparire senza neanche ringraziarlo o gratificarlo come invece faceva precedentemente la sua mamma , risulta molto difficile. La crescita per fortuna fa il suo corso e si porta via anche questa paura con l’aiuto di mamma e papà che avranno il compito di tranquillizzare il bambino relativamente alla fantasia di essere risucchiato e di sparire.

I MOSTRI E LE STREGHE:
Sempre in questo momento la fantasia del bambino si popola di mostri ed aggressori. É facile notare come il gioco simbolico sia connotato da elementi aggressivi.
Emerge la paura del temporale, dei mostri, delle streghe, elementi che affascinano e spaventano allo stesso tempo.
Il bambino inoltre manifesta la paura dei pericoli fisici, di ferirsi, di ammalarsi, quasi temesse una concretizzazione delle proprie paure.


6 ANNI:
Intorno ai 6 anni il bambino manifesta curiosità circa l'origine della vita e la morte.
Tali domande sono indice di un nuovo passaggio evolutivo in cui il bambino prende coscienza della ciclicità della vita in cui le cose iniziano e finiscono.
Questo momento a volte mette in difficoltà l'adulto che invece dovrà rispettare i tempi del bambino, rassicurarlo e esser pronto a rispondere con chiarezza e semplicità.

lunedì 4 aprile 2011

Paure e fobie.....come distinguerle!

Tutti proviamo paura, e anche i bambini sono pieni di ansie e di paure.
Diciamo innanzitutto che la paura è un'intensa emozione derivata dalla percezione di un pericolo reale o supposto.
Svolge una funzione di allarme, di difesa e negli animali garantisce la sopravvivenza.
Come distinguere tra paura e fobia?
Le paure sono:
1.Moderate
2.Transitorie
3.Fisiologiche
4.Riscontrabili nella maggior parte dei bambini della stessa età.

Al contrario, le fobie sono:
1. Eccessive
2.Disadattive
3.Persistenti
Al contrario degli adulti i bambini di solito non hanno la consapevolezza dell'irragionevolezza della fobia.

Quando la paura diventa un problema? Quando la paura assume dimensioni che impediscono una vita normale, quando diviene un ostacolo alla maturazione del bambino e mette a rischio lo svolgimento dei compiti quotidiano allora ha perso il suo valore protettivo.
In questo caso i timori intralciano uno sviluppo armonioso, divengono limitanti e minacciosi.

Come manifestano le loro paure i nostri bambini?
La paura è un'emozione che si manifesta sia fisicamente che psicologicamente.
Fisicamente riscontriamo sintomi come: pallore del viso, tremori, problemi del comportamento sfinterico (enuresi notturna) o del comportamento alimentare.
Emotivamente i bambini mostrano la loro paura con: Mancanza di curiosità,Passività ed eccesso di adattabilità,Impazienza ed irritabilità,Eccessivo attaccamento alle figure adulte.

Nel prossimo post parlerò delle varie paure che i bambini affrontano nel corso del loro sviluppo e darò dei suggerimenti per i genitori...nel frattempo, raccontatemi dei vostri bambini!